Gio 4 Lug 2013 Scritto da Pierinux 3 COMMENTI

(nostro giardino)

Desio 14 giugno 2013

melogranoIl fiore non ancora dischiuso incanta di più che il fiore in piena fioritura. Il volto dei bambini purifica gli occhi di me adulto che li guardo. Nel Vangelo di domenica scorsa, ecco il racconto di un giovane promesso sposo a cui un angelo in sogno annuncia che la sua promessa sposa è incinta per opera dello Spirito Santo. E il giovane promesso sposo credette al sogno che gli cambiava tutta la vita. Il suo nome Giuseppe, quello della sua promessa sposa Maria. E’ possibile credere a un sogno che ti rivela che la fidanzata che stai per sposare è incinta per opera dello Spirito? Chi di noi, allora, ossia prima che si sapesse il futuro che sarebbe nato da quel sogno, vi avrebbe creduto?  Senza crederci, nessun sogno si avvera.

Non è mai avvenuto che maturi un frutto, se prima non è sbocciato un fiore! Gli alberi lo sanno. L’uomo può può deridere i sogni; e può vivere la sua vita senza mai incantarsi davanti a un bocciolo. I mistici sono gli uomini che hanno creduto al sogno, al punto che in loro il sogno era più vero di ciò che noi chiamiamo realtà. Tanti fiori cadono e non diventano frutto, semplicemente abbelliscono. Ma non è mai maturato un frutto al di fuori della grande fioritura in cui molti fiori cadono e alcuni rimangono per diventare frutti. Non è mai giunta a maturazione una impresa valida nella storia umana, senza che prima di divenire impresa sia stata un sogno, forse un sogno fra tanti sogni che non giungono a maturare. I tanti sogni che non maturano abbelliscono l’ambiente, in cui il sogno che deve portare frutto matura il suo frutto. I mistici hanno potuto comprendere il sogno che deve maturare e i tanti sogni che bisogna lasciar cadere affinché abbelliscano l’ambiente in cui il sogno che deve maturare possa maturare. Hanno amato ambedue i sogni, per cui, in loro, l’utile è sempre maturato nel bello.


7sabatiEccovi un forte invito. Abbiamo organizzato un corso di 7 sabati (pomeriggio) per conoscere due dei più grandi mistici dell’umanità. Eihei Dogen, giapponese e missionario della via dello Zen che noi pratichiamo, e Meister Eckhart, domenicano e testimone della mistica renana fiorita nel medioevo. Nel volantino allegato trovate la descrizione dei contenuti e le modalità di partecipazione. Invito dal cuore a considerare questa occasione: è un’occasione per riportare in noi e attorno a noi l’armonia mistica dell’utile che fiorisce nel bello. La partecipazione è anche un atto missionario verso una futura società che ha l’anima.

Il corso sarà guidato da Marcello Ghilardi, che ha tenuto anche il primo e il terzo incontro dei 4 sabati sulla mistica della fede nell’aprile scorso. Attraverso il nostro sito www.vangeloezen.org potete clikkare i video di quegli incontri e ascoltare le testimonianze di Marcello. La conoscenza dell’interiorità fiorita in oriente e di quella fiorita in occidente è la passione che guida gli studi di Marcello, ma anche di tanti giovani oggi. Marcello è socio della nostra associazione Vangelo e Zen.

Nell’attesa delle vostre risposte, di tante risposte, i più cordiali saluti. Grazie.  p. Luciano

Il corso è coordinato da Riccardo Donelli. A seguire il suo saluto e il suo invito.

“Io credo che questo sia un percorso per chiunque abbia davvero voglia di immergersi nel mistero della vita, lasciandosi guidare dai mistici che hanno camminato su questa via, pur in tempi e mondi così diversi tra loro.
Il cercare ciò che unisce le culture e le esperienze è, alla fine, cercare ciò che unisce noi alla nostra stessa vita, una boccata d’aria fresca nella nostra vita quotidiana”. Riccardo

N.B.Il ricavato dalla quota dei partecipanti al corso, tolto il rimborso spese al relatore, tolte le spese organizzative in particolare per il riscaldamento, tolte le spese per il servizio di dispense, di video riprese per chi è costretto a qualche assenza e altri, saranno usati per le spese di manutenzione della sede di Desio e per progettare la continuazione del corso negli anni futuri. La quota fissata in 300 euro per le 7 giornate (42,85 euro per ogni giornata di corso), ci è sembrata congrua e affrontabile, con una riduzione per gli studenti. In sede di consiglio quando si è progettato il corso, tra le due possibilità di una variazione della quota a seconda del numero degli iscritti e l’altra di una quota fissa prescindendo del numero dei partecipanti, è stata scelta la seconda, perché dà a chi è interessato più certezza nel valutare la sua scelta. Saremo comunque lieti di venire incontro a chi ci tenesse a partecipare, ma avesse difficoltà ad affrontare anche la spesa ridotta.

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3 commenti

  1. Attila ha detto:

    Possibile che parlare di Dogen o di Eckhart sia così costoso da dover prevedere un incasso tra i 4000 e i 9000 euro?
    Quello che una commessa incassa in un anno?
    Per 7 mezze giornate?
    Non mi piace questa cosa, vorrei delle spiegazioni. Grazie.
    mym

  2. Pierinux ha detto:

    dubito che qualcuno ti risponda, caro mym, non c’è molto giro di commenti sul sito V&Z attualmente…
    comunque di principio tenere un corso costa, al relatore si paga una fiche normalmente, non tutti sono disposti a lavorare aggratis…
    e poi ci sono i costi per i pranzi, per esempio. 9 testoni mi sembra assai ottimistico. significherebbe che ci vanno 30 persone, che al relatore non venga dato niente e gli attendees si cibino di aria, tutte 3 cose piuttosto improbabili…
    e poi non mi sembra scandaloso che l’associazione cerchi di finanziarsi. è sempre piuttosto tirata con le finanze…
    dici che Doghen s’incavolerebbe?
    di questi tempi passare con la ciotola a chiedere un po’ di riso rischia di non permetterti di sopravvivere.

  3. Attila ha detto:

    Sì, sì.
    Non sarebbe male se, per trasparenza, voleste pubblicare il preventivo di spesa o, per lo meno, il conto economico in base al quale sono state decise quelle cifre. 45 euri al dì a testa (per i saltuari) e 42,8 per gli “abbonati” non studenti non sono pochi. Poi, cominciando alle 14,00 non è previsto il pranzo. Mi piacerebbe sapere, visto che parli di quello che mangeranno gli attendees, che cosa verrà servito nel “momento conviviale” per entrare così prepotentemente nelle spese.
    Insomma, se si tratta di finanziare l’associazione sarebbe bene dirlo, e magari mettere la possibilità di un’offerta, riducendo le tariffe. 300 euri per sentire un po’ di chiacchiere sono tanti, cheffate rivelate il terzo (e magari pure il quarto) mistero di Fatima?
    mym

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