Il discorso sull’Aldilà potrebbe concludersi qui, con un’amara constatazione: “Non ce la facciamo”; ma noi non ci arrendiamo e, visto che con i nostri strumenti mentali non ci è possibile raggiungerlo, non ci resta altro che affidarci all’esperienza di coloro che hanno avuto il dono e la fortuna di salire a un livello di coscienza (conoscenza) transmentale, a mettersi cioè in quella lunghezza d’onda….

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In genere questo succede, o è successo, a quelle persone dopo un lungo cammino di purificazione. Si parla allora di esperienza mistica, di esperienza del mistero che va oltre le nostre capacità razionali o di esperienza trascendentale (che ci supera).
Di queste esperienze ne cito solo due, ma ne esistono tante altre, anche in religioni non cristiane, per esempio quella di Buddha (l’illuminato o risvegliato alla propria vera natura) e quella di Abn Arabi, appartenente ai mistici dell’Islam, i Sufi.

* I° esperienza
S. Paolo, nella Seconda Lettera ai Corinzi, 12,2-4 afferma: – Conosco un uomo che 14 anni fa – se con il corpo o fuori del corpo, non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o fuori del corpo non lo so – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito (possibile) ad alcuno pronunciare.

* II° esperienza
Dopo un’esperienza mistica nella Chiesa di Vosa Nova, S. Tommaso d’Aquino (sommo teologo), giunto alla fine della sua vita, disse: – Tutto quanto ho scritto finora mi sembra paglia in confronto a quello che ho visto e mi è stato rivelato.[4]

[4]Willigis Jager , L’onda è il mare, Ed. Appunti di Viaggio, Roma, pag.109

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