La stella del mattino – cammino religioso Vangelo e Zen
Milano 11 giugno 2025
REFERENDUM
…le passioni peccaminose, stimolate dalla legge… (Rom 7,5)
Fu indetto il referendum su cinque situazioni di disagio sociale. Il Referendum non raggiunse il quorum: quindi invano.
I gruppi politici che avevano osteggiato il referendum sono in festa. I gruppi politici che l’hanno promosso, nonostante il non raggiungimento del quorum, sono pure in festa: festeggiano perché il numero dei votanti referendari della loro parte ha superato il numero dei votanti dell’altra parte alle elezioni politiche. Tutti in festa. Le 5 sofferenze sociali in disparte, in un angolino. La situazione mi ha richiamato un’affermazione di San Paolo nella Lettera ai Romani: “…le passioni peccaminose, stimolate dalla legge… (Rom 7,5).
Paolo scrisse le suddette parole in riferimento alle tante situazioni della vita matrimoniale e sociale in cui si presume risolvere i problemi cambiando le leggi, senza alcun cambiamento interiore delle persone coinvolte. Tra la legge e il cuore umano si apre un vuoto in cui tutto diviene permesso.
“La legge 221/2015, entrata in vigore il 2 febbraio 2016, vieta l’abbandono di mozziconi di sigaretta a terra, come parte di un divieto più ampio che riguarda anche gomme da masticare, fazzoletti di carta e scontrini. Chi viola questa legge, gettando questi rifiuti in luoghi pubblici, è soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie da 30 a 150 euro. La sanzione può essere aumentata fino al doppio in caso di abbandono di rifiuti di prodotti da fumo” (da Google – All Overview).
E non è cambiato quasi nulla.
Così è della recente legge che obbliga il casco a chi sale sul mono-pattino. Leggi piuma!
La festa continua, appassionata, grazie al fatto che la legge ad hoc è stata fatta.
Sostando in Via Statuto, Milano, per attendere l’arrivo dell’autobus 94 che mi porta alla chiesa dei miei doveri liturgici posso osservare le più svariate scene. Alcuni giorni fa un trentenne dalla folta barba nera stava fumando una sigaretta. I vari mozziconi buttati sul marciapiede mi fecero supporre che il mio osservato vi avrebbe semplicemente aggiunto anche il suo. Ad un certo punto alzò il piede destro, spense il mozzicone sfregandolo alla suola e andò a riporlo nel cassonetto. “Così si fa” fu il mio sonoro commento inteso anche per purificarmi dal sospetto che mi aveva sfiorato. Una stretta di mano.
Alcuni giorni prima dell’incontro suddetto, alle 08:00 di mattina sul lato della via stava appostata una gru per il sollevamento di materiale pesante al 5to piano di un palazzo. Vi lavoravano due giovani operai, ambedue con il casco sul capo, ma non fermato sotto il mento. “Se urti o ti cade addosso qualcosa il casco balza via. Legalo”, gli dissi. Nessuna risposta. “Te lo chiedo per tuoi bambini!”. L’operaio obbedì e fermò il casco sotto il mento. L’altro operaio rimase imperterrito anche quando gli parlai dei suoi bambini.
“Mai più morti sul lavoro”, un po’ tutti gridiamo. Slogan inutile e dannoso in quanto potrebbe farci presumere che ci sia un sistema in cui si è esenti da un eventuale faccia a faccia con la morte nel compimento del proprio dovere. 8 miei confratelli che ho conosciuto, e con alcuni di loro anche condiviso la vita comunitaria, nei paesi di missione in cui furono inviati, svolgendo il loro dovere, furono uccisi. Niente di straordinario per noi missionari. Ma ad ogni medico, ad ogni docente, ad ogni poliziotto, ad ogni infermiere, ad ogni autista, soprattutto ad ogni donna che partorisce e a chiunque svolga una professione, la stessa dedizione al dovere assunto può esporre la vita al pericolo. I sindacati potrebbero sottacere questa raccomandazione ai singoli lavoratori, presi come sono a mettere in rilievo la colpa del datore di lavoro. secondo il dettame del sindacato stesso.
Il referendum non guarisce l’infermità della nostra cultura italiana riguardo il rispetto civile e la sicurezza sul lavoro, ma ciascuno di noi può fare qualcosa di concreto. Se fumi, puoi spegnere la sigaretta sfregandola sulla suola della tua scarpa e portare il mozzicone spento nel cassonetto. Ed eccoti un ulteriore passo: smettere di fumare. Nessuna legge lo impone, ma basta non fumare uno o due giorni e sperimentare la calma e il sollievo che la non-dipendenza regala.
Nel mentre i cinque disagi sociali tematizzati dal referendum restano qui davanti ai nostri occhi. Non chiedono un voto, ma la mia, la tua dedizione a costruire rapporti sociali rispettosi, giusti, pacifici.
p. Luciano
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