Mar 6 Mag 2008 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO
  • Giovedì 1 maggio, il telefono strilla. Ascolto: “Tommaso sta lasciandoci”. Mi affretto alla volta della loro casa nel verde della sponda milanese dell’Adda. Tommaso, che tutti chiamano Tomy, giace su un divano con papà a sinistra e mamma a destra per sostenerlo. Coricato non potrebbe più respirare. Il volto bianchissimo e gli occhi socchiusi. Non ha ancora compiuto 4 anni e da un anno e mezzo è stato colpito da leucemia. Mesi di preparazione al trapianto, mesi di cure dopo il trapianto, ma la guarigione non lo baciò. Tuttavia Tomy amava giocare, soprattutto con dei giocattoli di trattori, gru, bulldozer ecc, perché Marco, il suo papà, è autista di camion. Non ha mai emesso un lamento.

  • In marzo la mamma ha chiesto il battesimo per Tomi. L’ho preparato parlandogli della goccia d’acqua: che fa tanti lavori, dal dissetare, al lavare ecc. ecc.. La goccia non sta mai ferma, scorre sempre! Anche noi siamo una goccia che viene da Dio e scorre. Giunge il momento di andare nella terra, purificarsi e sgorgare ancora limpida e fresca. Al battesimo versai l’acqua sul suo capo e continuai il rito. Ma Tommaso mi richiamò: “Mettimi ancora dell’acqua, perché in quest’occhio non è arrivata”. Versai ancora dell’acqua. Gli abbiamo dato come nome di battesimo “Agnello di Dio”. Forse la leucemia è arrivata addosso a Tommaso dall’inquinamento del progresso degli adulti e, come l’agnello cristico, Tommaso toglie il peccato del mondo.

  • 3 maggio, sabato. Al funerale di Tommaso la chiesa di Groppello, Cassano d’Adda, era stracolma. Alla fine Sonia, la mamma di Tommaso, ha preso il microfono, ha ringraziato e ha raccontato che molte persone le sono state vicine quando Tomy era ricoverato al San Gerardo di Monza. Quindi invitò i presenti a lasciare, come fiore in onore di Tomy, un offerta per sostenere le tante mamme che hanno bambini leucemici. Nel dolore era cresciuta in lei la capacità di partecipare del dolore degli altri. La piccola bara bianca fu calata nella terra e noi tutti abbiamo gettato una manciata di terriccio.

Tanti saluti p. Luciano

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