PAGLIA:sa di essere provvisoria, cosa di poco prezzo, senza valore e nobiltà, facilmente sprecata, incapace di germogliare, messa da parte senza scrupolo negli angoli più nascosti e scuri.
Eppure, anch’essa ha un messaggio luminoso e quanto mai utile, legato proprio alla nascita di Gesù.
Non fosti proprio tu la prima Nazareth, che con umiltà accogliesti la nascita del Figlio di Dio sulla nostra terra?
E’ vero, purtroppo il PALAZZO DI ERODE nella sua imponenza ci contagia ancora a distanza di secoli:
- quando pretendiamo di essere eterni, indispensabili e cavalchiamo i nostri successi in cerca dei primi posti e riconoscenze..apparteniamo al Palazzo!
- quando in nome di una presunta civiltà cristiana inchiodiamo in croce i clandestini, umiliamo le loro speranze ci comportiamo come Erode arroccato nel suo palazzo, intento a tramare nuove stragi di innocenti.
- quando in nome della sicurezza assistiamo con un silenzio complice e nella più completa indifferenza le demolizioni di baracche abitate da immigrati, gli sgomberi di campi Rom e alla emanazione di ordinanze che penalizzano sempre più e solo i poveri..è perché confidiamo nella solidità del nostro Palazzo, contribuendo a difenderlo con muraglie, steccati e rigide leggi.
Essere PAGLIA è chinarsi, abbassarsi, prima di tutto dentro noi stessi, con umiltà, con senso di gratitudine e luminosità.
Essere della semplice PAGLIA nello stile di Betlemme è accogliere l’essenzialità di un Dio che non teme di farsi “provvisorio” per amore, in un cammino solidale con i poveri della nostra storia, un Amore fragile ma capace di sconfinare sulle tracce degli esuli e dei clandestini, attento ad evitare le sentinelle sguinzagliate dai palazzi, per nascere e partorire ovunque frammenti di Vangelo dal sapore di pane condiviso e di speranza.
Coltano, campo nomadi, Dicembre 2009
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