Riportiamo una bella recensione del libro “PENSIERI DI VITA – Ascoltando il Creato” di p.Luciano Mazzocchi, pubblicato da Rosanna G. sul sito dell’Istituto Maria Santissima Annunziata
Mancano pochi mesi all’inizio dell’EXPO 2015 che si terrà a Milano per una durata di sei mesi, un evento che, ha tra i diversi obiettivi, anche la sensibilizzazione per l’ambiente e la salvaguardia del creato. Il Libro Pensieri di vita ascoltando il creato, edizioni Paoline, del missionario Saveriano Luciano Mazzocchi, vuol essere una mano amica che aiuta l’uomo cristiano a riattivare l’amicizia con la natura. Suddiviso in quattro parti, una per ogni stagione, inizia con l’inverno stagione in cui riparte ogni nuovo anno liturgico. Per ciascuna delle settimane dell’anno l’autore offre una riflessione maturata nella sua lunga esperienza di missionario. Al testo biblico alterna la saggezza del pensiero orientale e sempre suggerisce un’azione concreta: uno sguardo più attento, una sosta in una chiesa o in un parco, un esercizio fisico, una visita a persone o luoghi abitati dalla sofferenza. Il tutto per renderci più sensibili e riconoscenti nei confronti di “sorella Madre Terra” e dei suoi quotidiani doni.
La primavera ci viene portata da marzo pazzerello: ecco allora l’invito all’ironia e all’allegria, perché se nel mondo si soffre per mancanza di sobrietà, si soffre anche per mancanza di fantasia, quella che scioglie gli irrigidimenti mentali.Guardando in estate gli steli dei cereali e i rami degli alberi da frutto comprendiamo che solo chi china il capo e si piega verso terra ha raggiunto la maturazione. Ciò che rimane diritto non è maturato.
Nell’isola giapponese di Oshima le donne usano immergere il filato ottenuto dalla tessitura nel fango e lasciato a macerare con le stoppie per giorni e giorni. Se ne ottiene un colore intenso e sobrio molto apprezzato dai giapponesi. Così è il nostro Dio, così è Cristo: un Dio che si macera nella realtà umana, permeandola di Spirito Divino.
e grigio e monotono il cielo;
l’inverno riaprì la valigia
e poi disse al cielo:
“ricama con mano gentile
quest’umida nebbia sottile!”.
Il gelo si mise al lavoro;
sui penduli rami tremanti
profuse con arte un tesoro
di perle e diamanti,
e all’alba del nuovo mattino,
la terra fu tutta un giardino.
(Rosalia Calleri)