di Umberto Brunetta

* “C’è un Aldilà e… di noi, dopo la morte, che cosa rimane?”

Diciamo subito che noi “umani” non possediamo gli strumenti adeguati, non siamo attrezzati, per cogliere l’Aldilà, il cielo, il Paradiso, Dio … Ci troviamo di fronte a delle realtà che vanno oltre la nostra comprensione, che si trovano su un’altra lunghezza d’onda.

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Si dice anche che sono delle realtà “transpersonali”, meglio “transmentali o transrazionali”, che vanno oltre o al di là della nostra mente o ragione, ma non contro… La nostra mente e ragione non ce la fanno proprio; esse arrivano fin là e non oltre, come affermano del resto molti scienziati e pensatori, tra i quali va ricordato l’americano Ken Wilber[1]. Egli ha studiato a fondo il nostro modo di conoscere: che cosa e fin dove, in realtà, noi conosciamo, (i sei livelli di coscienza in “ Up from Eden”).In seguito, rifacendosi a lui, P.Bede Griffiths, monaco inglese, vissuto parecchi anni in India, dirà:

Il mondo è infinitamente più grande di come lo percepiamo[2]

Io aggiungerei: – E che si tratta del mondo fisico, immaginarsi dell’Aldilà!-
Il fatto, però, che non riusciamo a cogliere queste realtà, dati i limiti della nostra mente, non vuol dire che esse non esistano. N. Bobbio, noto pensatore laico, intellettualmente onesto, soleva dire:

So di essere immerso nel mistero
che la ragione non riesce a penetrare
e che le varie religioni interpretano in vari modi[3]

[1] Bede Griffiths, Una nuova visione della realtà, Ed. Appunti di Viaggio, Roma,pagg.40-66
[2] Ibidem, pag.310
[3] Jesus, Febbraio 2004, pag. 13


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