Mar 8 Giu 2010 Scritto da Pierinux 2 COMMENTI

lettera

Vangelo e Zen

6 e 13 giugno 2010

Vangelo secondo Matteo 6, 25-33

«Perciò io vi dico: non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e che il corpo è più importante del vestito? «Guardate gli uccelli che vivono in libertà: essi non seminano, non raccolgono e non mettono il raccolto nei granai… eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre! Ebbene, voi non valete forse più di loro? «E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno più di quel che è stabilito? «Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto? Guardate come crescono i fiori dei campi: non lavorano, non si fanno vestiti… eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello! Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede! «Dunque, non state a preoccuparvi troppo, dicendo: “Che cosa mangeremo?, che cosa berremo?, come ci vestiremo?”. Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose. «Voi invece cercate il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più. Perciò, non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui, il domani, a portare altre pene. Per ogni giorno basta la sua pena.»

  • questo vangelo folle!

Cm’è vero e attuale questo vangelo folle! L’ideologia del libero mercato, della libera concorrenza, del libero capitalismo ci ha derubato il diritto originario di vivere liberi. Abbiamo appena ascoltato le rimostranze dei Buffon e dei Cannavaro alla petizione inoltrata da Calderoli per la riduzione dei premi stellari messi in pallio per i calciatori ai mondiali. Tecnicamente grandi atleti, ma solo auto referenti, non toccati dal destino degli altri. Eppure è a loro che attribuiamo il merito di rappresentarci come nazione. E’ a loro che tributiamo il culto delle nostre magliette con la loro effige, dei nostri discorsi al bar ecc. Mai nessuno ha riconosciuto tale titolo a un giovane che bussa la porta a decine di ditte per ottenere un lavoro precario, o un universitario che il fine settimana lavora per alleggerire l’onere dei suoi genitori, o a un carabiniere che rimane vittima di un pirata della strada, o al netturbino che tutte le mattine si alza alle 5 per pulire le strade che noi sporchiamo.

Fino ad alcuni decenni fa, la domenica era giorno di riposo per tutti. Era una bella consuetudine scaturita dalla religiosità cristiana: nel giorno del Signore si vive la gratuità originaria, prima che gli uomini si spartissero le proprietà private. Ora anche la domenica è assoggettata alla grande legge della concorrenza e anche questo santo giorno va vissuto in tensione. Eppure, a ciascuno di noi la sua propria esistenza è puro dono gratuito. Siamo fatti di gratuità; eppure viviamo di tensione. La legge della concorrenza fa temere nell’altro un possibile avversario, per cui la prima reazione verso l’altro che sgorga nella coscienza è quella della prudenza e del sospetto. Entrando in metropolitana mi guardo attorno per vedere se c’è un posto libero per sedermi; ed ecco che le persone vicine per precauzione stringono la borsa oppure si toccano la saccoccia dei pantaloni per assicurarsi che tutto sia ancora al suo posto. I miei occhi hanno suscitato diffidenza!

«Guardate gli uccelli che vivono in libertà», «Guardate come crescono i fiori dei campi» dice il Signore. C’è una grande provvidenza dentro cui siamo nati e viviamo, che vuole il nostro bene prima e più di noi. Ma il bene che la provvidenza ci vuole è sobrio, essenziale, comunionale: ossia volendo bene a ciascuno di noi vuole bene a tutti; e il bene che ci vuole, per sua natura fa si che il mio bene sia il bene dell’altro e viceversa. La grande madre Natura è il seno di questo bene comunionale. Penso al predatore che aggredisce la preda! Nel bene comunionale c’è il sacrificio: sacrum facere. La sofferenza che la legge comunionale vuole è sacra. Quando ci fa visita una grazia che ci arriva tutta all’improvviso, senza i nostri sforzi, noi congiungiamo le mani e ringraziamo. Ma quando ci arriva un dolore inatteso, senza nostra colpa, quindi gratuito, noi imprechiamo, oppure ci mettiamo in cerca del colpevole. I gigli del campo fioriscono gratuitamente, e gratuitamente sfioriscono, oppure sono travolti dal vento.

Sembra rassegnazione irrazionale! Eppure la vita palpita in modo più vivo, se l’accettiamo tutta con cuore gratuito, senza precipitare nel baratro della concorrenza: Perché proprio a me! Perché agli altri no? La vita si manifesta più materna e feconda di sentimenti, se l’accettiamo tutta, anche nei risvolti che a noi restano oscuri od ostili. Credere talmente di esistere dentro ciò che è più grande dei nostri calcoli e pensieri, da restare liberi anche di fronte ai nostri calcoli e pensieri! Le ali dell’uccello hanno una loro massa e un loro peso: sembrano un ostacolo a volare per l’uccello. Invece senza le ali l’uccello non vola. Così i nostri calcoli e pensieri usiamoli per buttarci in ciò che è più grande; e per volare.

Sedersi in zazen, oppure andare a messa la domenica, mentre si constata che non ne viene alcun profitto e non serve a nulla! Quando uno fa volentieri ciò che non serve a nulla per il regno dei nostri calcoli, sta operando per il regno di Dio. Profonda consolazione a una certa età, quando si constata che le cose non sono andate come si credeva e si voleva! E si intravede l’alba di un’altra dimensione.

Avviso

  1. La settimana estiva Vangelo e Zen di pratica e di studio si tiene all’inizio di agosto: con arrivo lunedì 2 ag. entro sera e ritorno sabato sera 7 ag.. La settimana è guidata da p. Luciano. Il costo della settimana intera è Euro 300,00. Possibile la partecipazione parziale, con relativa riduzione del costo.
  2. La settimana estiva Vangelo e Zen di Calligrafia, già programmata per l’ultima settimana di luglio, è stata spostata all’ultima di agosto con l’arrivo lunedì 23 prima di sera e partenza sabato 28 dopo pranzo. Ogni giorno contempla questi momenti speciali: pratica Vangelo e Zen, 4 ore lezione calligrafia, 2 ore introduzione alla comprensione dei caratteri sino – giapponesi. Costo del corso (pernottamento e pasti compresi) Euro 350,00; senza il pernottamento e con il solo pasto del mezzogiorno Euro 200,00. Numero ideale di partecipanti: da 6 a 10. Il corso si tiene se gli iscritti raggiungono il numero di 6.

p.Luciano

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2 commenti

  1. elia turri ha detto:

    Nel contemplare questo brano del vangelo di Matteo , si può capire quanto, al giorno d’oggi manchi a noi uomini la dimensione di profondità. È proprio in questa dimensione dove si trova il più intimo contatto con la dimensione Divina che è in noi. Conoscendo, prendendo coscienza di questa naturalissima dimensione in noi si scopre la profonda naturalità di Cristo in noi. Si, Cristo , risorgendo , è germogliato nel nostro più intimo profondo.
    La consapevolezza di questo intimo contatto si scopre anche con la pratica zazen.
    Il mio , è un invito ad affidarsi alla pratica zazen.
    Questa pratica anche se di scuola buddista , è applicabile a qualsiasi fede religiosa, “come da molti anni insegna Padre Luciano”.
    Praticando zazen, dopo un po’di tempo, si prende contatto con la semplicità della vita, si entra in contatto e ci si sente tutt’uno con il creato.
    Zazen è la preghiera più libera, la preghiera che va al di la di ogni parola.
    Abbiate fede.

  2. claudio.verla ha detto:

    La ricerca di libertà che credo ci unisca tutti vuole che ci liberiamo dalle nostre false certezze, e che ci abbandoniamo a chi può darci sollievo. Penso siamo prigionieri delle nostre paure (che cosa mangeremo? di che cosa ci vestiremo? ecc.)e per questo siamo incapaci di gioire veramente di quello che la vita ogni giorno ci vuole dare. Saper accettare ciò che accade dev’essere la cosa più grande (magari ci fossi già arrivato!), è più facile essere legati alla nostra volontà che a quella di chi ci ama veramente. Dobbiamo imparare ad essere anche noi gigli dei campi, uccelli dell’aria, creature nelle mani benevole del creatore. Dobbiamo farlo con decisione. Con il suo aiuto…

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