Mer 13 Lug 2016 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO

Desio, 1 luglio 2016

Carissimi, l’estate si è fatta attendere; ma, finalmente arrivata, ci sta regalando calore, azzurro, brezza.

Come giunge il suo tempo di una cosa, i tanti elementi che si intrecciano nella nostra vita si compongono nel mantra del suo tempo che è arrivato. Piove; e le ortensie si ingemmano di gocce che irrorano di vividezza il fiore e le foglie. Le ortensie, riconoscenti, chinano umilmente il capo. Brilla il sole; e le rose, tranquille, affidano all’atmosfera asciutta le loro corolle dai colori delicati.

a sinistra la grande quercia del SI' di Letizia e Alessio azienda Remedia Erbe, Quarto di Sarsina, Appennino Romagnolo

a sinistra la grande quercia del SI’ di Letizia e Alessio
azienda Remedia Erbe, Quarto di Sarsina, Appennino Romagnolo

E’ giunto il suo tempo, e Letizia e Alessio , Alessandra ed Enrico hanno detto il loro SI’.

Letizia ed Alessio, portando il pane azzimo impastato dalle loro mani e cotto nella loro casa – il pane azzimo  è il cibo al sacco per i lunghi viaggi – si sono messi in cammino. Prima sosta, 1 giugno, nella chiesetta di Muzzano e lì con il pane del loro viaggio hanno celebrato l’eucaristia del loro SI’. Quindi hanno raggiunto una grande quercia su una collina appenninica e alla sua ombra, il 3 giugno,  hanno cantato e danzato il loro SI’ con i parenti e gli amici, gli uccelli e gli alberi. Yasuo ha cantato l’inno a Maria in lingua giapponese:

Mariasama no kokoro, sore wa kashi no ki;

watashitachi wo mamoru, tsuyoi kashi no ki

 Il cuore di Maria è una quercia, una robusta quercia che ci protegge tutti

Vivendo in accordo con il tempo l’uomo diviene forte ed agile e matura alla nobile capacità di prendere le decisioni che segnano il tempo, senza lasciare strascichi né lamenti. In disaccordo con il tempo, la vita si fa pesante e scontenta. Come chi in estate congela il suo ufficio di aria condizionata, e d’inverno lo infuoca di calore artificiale. In estate scontento perché non è inverno, e d’inverno scontento perché non è estate.

Il Vangelo di domenica 26 giugno, secondo il rito romano, ci ha fatto ascoltare una parola severissima di Gesù: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio” (Lc 9,62). Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito (Rom 14,17). E’ ogni idealità a cui anela il cuore umano. Se ci si volge indietro, la stessa idealità e gli stessi sogni si volgono a loro volta indietro, tramutandosi in scontentezza, in pesantezza, in noia.

La settimana scorsa in duomo ho incontrato Annalisa e Marco, ai quali dico grazie per il benestare che mi hanno dato di raccontare quell’incontro agli amici. Sono sposi e hanno un figlio di 5 anni che ogni sera prega per il fratellino che nascerà fra 2 mesi. “Padre fino a ieri mio marito e io eravamo una coppia felice. Ma ieri è cambiato tutto. Mio marito e io siamo sconvolti, perché ad un controllo i medici ci hanno detto che il nascituro per l’80 % sarà down. Eravamo affranti, e i medici giù a rimproverarci perché abbiamo ritardato il controllo, che se l’avessimo fatto prima avrebbero potuto intervenire. Ma noi questo bimbo lo vogliamo”. Dopo minuti di silenzio ho proposto loro di elevare assieme una preghiera. Dissi:

“Possiamo elevare 4 preghiere. Eccole:

  1. La prima è quella di chiedere che si avveri quel 20% di probabilità che il bimbo sia sano. E’ una preghiera santa.
  2. La seconda preghiera è di chiedere che qualora il bambino nasca con qualche difetto genetico, con le cure e l’affetto possa guarire. Ci sono casi in cui con un farmaco quotidiano si supplisce a una carenza fisica genetica. Anche questa è una preghiera santa.
  3. La terza preghiera è quella di chiedere che se il bambino nasce con un handicap fisico o psichico, papà e mamma possano mettere da parte la loro aspettativa di un figlio perfettamente sano e accolgano il figlio non perfettamente sano con lo stesso affetto e amore. Questa è una preghiera santa.
  4. La quarta preghiera è questa: quando il bambino con il vagito griderà: ECCOMI, mamma e papà lo accolgono con la stessa immediatezza: ECCOCI! Senza far aspettare per dover prima mettere da parte altre aspettative prefigurate in antecedenza, ma accoglierlo di prima, come al gioco del pallone, senza dover aggiustare la propria posizione. Questa è una preghiera santa.

Possiamo fare tutte e quattro le preghiere, perché sono tutte sante. Oppure ne possiamo fare solo una, quella che viene di più dal cuore”

Mamma e papà rimasero alquanto in silenzio e poi dissero: “Facciamo la quarta preghiera!”.

Fino a questo punto, di prima, senza volgersi indietro!

Il papà mi lasciò il biglietto da visita chiedendomi di unirmi alla loro preghiera, la quarta preghiera. Lui è professore universitario e lei scrittrice.

Oggi, 1 luglio, all’incontro di Vangelo in lingua giapponese era presente anche Eita e la sua mamma, giapponese. Alcuni mesi dopo la nascita divenne evidente la disfunzione genetica per cui Eita non avrebbe né camminato né parlato correttamente, ma soltanto avrebbe sorriso e sorriso. La mamma giapponese e il papà italiano mi dissero: “Siamo stati scelti”.   Eita-kun, anche tu sei stato scelto ad avere questi genitori! Il tuo sorriso il tuo GRAZIE!

Luciano

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