Sab 7 Nov 2020 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO

Carissimi, in questo momento di perplessità, un invito a riposare un po’. Questo invito vi è affidato attraverso la lettera che trovate in allegato. A fine lettera, anche il link dello youtube del canto “Maria-sama no kokoro” offerto dalla soprano Shinobu. Apritelo: vi darà un po’ di riposo. Nell’allegato n. 2 “Zazen e Vangelo” alcune indicazioni per riposare un po’ stando in casa. Saluti e auguri da parte mia, di Tommaso, il giovane che cura la parte biblica dell’iniziativa descritta in allegato n. 2, e da Shinobu che offre il canto dell’inno a Maria.

Le celebrazioni a Desio sono sospese fino a nuove disposizioni. Idem, sospesi sono tutti gli incontri presso la sede in Via Palermo 11, Milano. Riposiamo un po’ stando in casa.

p. Luciano


Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’

Sono le parole che Gesù rivolse ai sui discepoli in un momento difficile Sono le parole di cui anche noi avvertiamo il bisogno, oggi, in questo momento difficile.

Il tetrarca Erode Antipa, figlio di Erode il Grande che aveva comandato la strage degli innocenti, aveva fatto decapitare Giovanni il Battista, il profeta che tutto il popolo venerava, per soddisfare l’odio di Erodiade, la moglie del fratello Filippo che Antipa aveva usurpato per sé. I discepoli di Gesù erano appena rientrati, stanchi ma anche entusiasti, dalla prima missione al popolo e avrebbero voluto narrare al maestro i successi della loro predicazione. Gesù li fece sostare al crocevia dela gioia e del dolore e disse: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po‘” (Mc 6,31).

Nelle impasse difficili della vita e della storia, molti sacerdoti, il sottoscritto senz’altro, avrebbero detto: Venite in disparte, in un luogo deserto, e pregate molto, molto, senza distrarvi, per sconfiggere il male e far trionfare il bene. Gesù disse soltanto: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po‘”, senza aggiungere null’altro. In quel riposo, senza alcuna aggiunta, germoglia il seme sotto terra e sulle sfere degli occhi del nascituro nel seno della madre si condensano i cristallini, in colori fantasiosi. Un giorno rifrangeranno la policromia dell’universo. Eppure si sono formati nel silenzioso buio del seno materno.

Oggi, frastornati dal conflitto di sicurezze che cozzano per aria, abbiamo bisogno di momenti di riposo dentro il silenzio originario, per ritornare umani, come l’acqua deve nascondersi nel ventre della montagna per ritrovare la sua originale limpidezza, che poi metterà di nuovo a disposizione di tutti i viventi scendendo a valle. Abbiamo bisogno di umanità originaria. C’è un tempo per pensare, c’è un tempo per dire, c’è un tempo per agire, c’è un tempo per pregare; ma tutti questi tempi, fuori dalla dimensione originaria del silenzio in cui la nostra vita ha avuto origine,e a cui è chiamata a ritornare, non conoscono l’equilibrio della pace e l’entusiasmo dei frutti concreti. Egli non controbatté agli scribi delle Scritture che gli dicevano: “Se tu sei il figlio di Dio, scendi dalla croce… e crederemo…” (Mt 27,40 – 42). Ma disse: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” e reclinò il capo.

Papa Francesco in Fratelli tutti (135) scrive che l’Oriente può offrire all’Occidente alcuni rimedi di guarigione. Ovviamente, idem l’Occidente all’Oriente. Oggi l’Oriente ci offre un rimedio di guarigione molto prezioso per attraversare la prova dell’epidemia covid proteggendo la salute fisica e custodendo l’quilibrio personale e sociale. E’ la pratica dello Zazen. Questo è la pratica del ri-comporci nel silenzio originario, quando nel caldo silenzio del seno materno si formavano i timpani degli orecchi attraverso cui avremmo ascoltato, e i cristallini degli occhi attraverso cui avremmo diaframmato in colori la luce accecante del sole. Lo Zazen è riposare un po’, soli, in un luogo deserto. Questa pratica, accolta con il cuore libero dal contenzioso delle nostre presunzioni, ci ri-battezza nel silenzio originario, dove anche la peripezia covid occupa il suo posto, e il nostro sforzo per purificarla sta pronto, in piedi, al suo posto. Nel pensiero originario di Dio.

«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».

In questi giorni di coprifuoco, l’invito a ciascuno di noi di riservare un momento della propria giornata (20 minuti – mezz’ora – ecc) per riposare un po’. Insieme riposeranno tutte le mansioni che ci occupano durante la giornata, riposerà anche il covid e la paura che ci incute, riposerà anche la nostra preghiera di voler guarire subito. Nel periodo covid, non riposano forse anche la Madonna e tutti i santi che in altri tempi, invece, fecero miracoli? Anche lui riposò nel silenzio di Dio e non scese dalla croce per convertire i sacerdoti e gli scribi che lo calunniavano. “Entriamo in quel riposo” (Eb3,3).

Tommaso Manzon, un giovane studioso della Bibbia della confessione cristiana evangelista, da tempo legao a Vangelo e Zen, e il sottoscritto p. Luciano anche con contributi di giapponesi, dalla prossima settimana intendiamo inviare un sussidio quotidiano a chi accoglie l’invito a praticare lo Zazen e l’ascolto del Vangelo nella propria casa. Come disporre un angolo della propria casa per la pratica dello Zazen e Vangelo e come compiere tale pratica, vedi il sussidio allegato qui sotto.

La soprano Shinobu mi ha inviato il link del youtube in cui ha registrato il suo canto dell’inno giapponese alla Madonna “Maria-sama no kokoro”, corredato in calce della traduzione italiana. Shinobu dedica questo inno a tutti coloro che in un modo o in altro soffrono la solitudine per la situazione covid. Shinobu-san Arigatou!

Maria-sama no kokoro


L’aula dello Zazen e Vangelo in questa sede (Via Palermo 11, Milano): “… riposatevi un po’.
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