Lun 27 Giu 2022 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO
La stella del mattino – cammino religioso Vangelo e Zen
 
Milano, 24 giugno 2022
 
2 giugno. Sul ciglio della linea gialla, un anziano e un giovane con un grosso zaino sulle spalle attendono l’arrivo della metropolitana. Il giovane, corporatura atletica, non porta la mascherina. L’anziano, il sottoscritto, lo ammonisce:

“Hai perfetta salute e robustezza, ma ti manca una bella dote”.
“Quale?”.
“Non sei democratico, perché prendi le distanze dalla fatica che tutti noi facciamo a portare la mascherina e ci scappi avanti”.
 
Il giovane tacque.
 
Che lavoro fai?“, riprese l’anziano.
Faccio il manovale: dalla mattina alla sera scavo fossati e porto calcestruzzo“.
Al che l’anziano: Anch’io ho fatto il manovale in Giappone, ma solo 5 anni. Tu dove lavori?.
A Prato, dove stiamo restaurando un villaggio abbandonato sull’Appennino che diventerà un hospice per chi è in cammino verso la fine della vita“.
Toccato dalla risposta del giovane, l’anziano: Io sono un sacerdote missionario!“.
Il giovane: Sono Leonardo, un laico ricostruttore nella preghiera del movimento fondato da p. Cappelletto. Sono laureato in informatica, ma ho scelto di fare l’operaio“.

L’anziano e il giovane scoprono di essere ambedue figli della terra emiliana. Meta comune dei due: Piazza Tre Torri. Lì ad attendere Leonardo era venuto il fratello Francesco, impiegato di Audit Junior presso PwC che ha sede in una delle Tre Torri. Un anziano e due giovani si stringono la mano. Mercoledì 23 giugno, in un messaggio WhatsApp Francesco mi scrive: “… al Parco Sempione mi sono seduto su un albero a “meditare” e ho pensato che mi piacerebbe farlo spesso…“.
 
Leonardo e Francesco: due fratelli incontrati per caso, grazie a quel tocco di insubordinazione alla norma governativa sull’uso della mascherina. Tocco di insubordinazione a parte, di fatto, dal rapporto schietto tra anziani e giovani, quanta allegra vitalità ne sgorga a beneficio di ambedue le parti. Un pizzico di ribellione, forse reciproco, ci voleva per far scattare l’incontro. Il tutto in regola non avrebbe rotto l’indifferenza. Una scena schietta e allegra in Milano in questi tempi, è quella dei giovani riders, quasi tutti immigrati, che sfilano per le vie in tutti i sensi a consegnare pranzi e cene! Tutti trasgressori dei sensi unici; tuttavia rallegrano la città. Più volte, trovandomi di passaggio al momento della consegna del pranzo a una persona anziana, ho sentito il bel GRAZIE che questa, la persona anziana, regala al giovane rider di origine africana o bengalese. Immagino la sua gioia al sentirsi dire un delicato GRAZIE dopo i tanti rifiuti di cui era stato fatto oggetto sul barcone a cui veniva negato l’atterraggio! Ora, invece, era stato atteso e perfino ringraziato. E, poi, la gioia alla consegna settimana e del pur modico salario, forse il primo della sua vita!
 


A conclusione di questa lettera allego l’articolo che il quotidiano dei vescovi d’Italia, AVVENIRE, il 5 giugno ha dedicato alla bella iniziativa di un giovane neo-laureato in filosofia.

Isacco – questo è il suo nome – ha vissuto due anni nella comunità Vangelo e Zen a Desio. Rientrato nella sua Toscana per accudire alla stesura della tesi magistrale, ha messo mano all’iniziativa che vi lascio leggere direttamente dall’articolo che allego. Quei giovani con lo zaino sulle spalle! Ma verso dove stanno camminando?

 
p. Luciano
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