Dom 17 Mag 2009 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO

lettera

Vangelo e Zen

Vangelo secondo Giovanni 15,26 – 16,4

17 maggio 2009

Due motivi causano la brevità di questa lettera: 1) le tante cose che in questa settimana hanno preteso la mia attenzione e dedizione, 2) e la mia reazione troppo poco reattiva a questa situazione. Quindi una breve “degustazione” del breve ma gustoso Vangelo di questa domenica. Sempre all’ultima cena a poche ore dal suo arresto Gesù promette ai discepoli, paurosi e disorientati per ciò che stava per accadere, di inviare “il Consolatore”. E’ questo il bel nome che dà allo Spirito che si sprigiona da Dio e si riversa sugli uomini e sulla realtà, dopo che questi sono stati purificati dalle prove. Nel testo greco originale “il Consolatore” è detto “il Paraclito”: ossia quella presenza che ti accompagna aiutandoti a sciogliere le difficoltà e ti conforta nella fatica di vivere, al punto che religiosamente giungi ad amare di vivere la vita così com’è. Non ti conduce a vedere Dio che, come dice il Vangelo, nessuno ha mai visto perché non è un qualcosa da vedere (se lo vedessimo scadrebbe subito in un idolo), ma te lo fa sentire nell’intimo. E, quel sentire, ti consola ad abitare nel bel mezzo della realtà in cui abiti. Lo Spirito libera dalla tentazione di rimandare Dio altrove, qualcuno pensa nel dopo morte, qualcun altro in una illusoria perfezione. Lo Spirito “consola” ad abitare la realtà. Lo Spirito è l’energia che fonda l’espressione bella della vita: l’arte.

Venerdì sera ho ascoltato la testimonianza di una “suora della strada” che con un altro centinaio di suore in Italia la notte passeggia sui marciapiedi incontrando le ragazze schiavizzate dalla violenza sessuale maschile. Ci ha raccontato alcuni episodi di ragazze liberate da quella schiavitù, ora spose e mamme, oppure “suore della strada” per soccorrere altre schiave. Ci ha detto che tutte quelle donne incinte che arrivano sui barconi sono così perché violentate durante il lungo viaggio di fuga, da parte dei bracconieri o altri uomini in fuga come loro. E un governo e un parlamento di uno stato che si presume civile, può impietosamente ributtare e ricacciare quella porzione di umanità abbruttita dalla violenza, alla bruttezza da cui hanno tentato di fuggire. Quanta bruttezza può costruire l’uomo! Siamo diventati una umanità senza la “consolazione” che scaturisce dalla nostra interiorità e bramiamo consolazioni frutto e causa di violenza e di sofferenza altrui. Siamo una umanità “senza pace”. Anche le religioni non portano “consolazione” ma spesso avvallano e fomentano la violenza di pensiero o di sistema. Il pensiero religioso è violento. Vi manca la compagnia del Paraclito.

Suore della strada, grazie della vostra testimonianza così silenziosa, perché non avete bisogno di plausi esteriori come spesso è la nostra di preti (perché ci manca la consolazione interiore).

Incontri

  • Sabato 16 maggio, ore 9.00 – 12.00: ritiro a Desio.
    Villa Vangelo e Zen Via Achille Grandi 41, Desio Tel 0362.300350/338.1011101
  • Lunedì 25 maggio, ore 19.00, breve ritiro presso Missionari Saveriani a Parma
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