Sab 25 Lug 2009 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO

lettera

Vangelo e Zen

Vangelo secondo Marco 10,35-45

26 luglio 2009

Il racconto del Vangelo di questa domenica è vivace e il suo significato immediato. Due discepoli, Giacomo e Giovanni, chiedono a Gesù di riservare per loro i primi due posti nel suo regno, con linguaggio popolare diremmo i primi due posti in paradiso. Sembra proprio una bella devozione: brama di stare vicini al Signore! Non sono così anche tante preghierine? E anche tante meditazioncine? Siamo nell’abito spirituale sì; ma sempre adoratori del proprio io! Anche quelle preghiere o pratiche chiamate indulgenze – per cui Lutero si staccò dalla chiesa cattolica – sotto sotto sono brame di privilegi paradisiaci. Tra le preghiere con indulgenze c’è quella preghiera che comporta 50 giorni di indulgenza, ma c’è anche quella che ne ottiene nientemeno che 500. La risposta di Gesù ai due fratelli è il Vangelo schietto schietto. “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono stato battezzato?”. I due fratelli non sanno che il senso del vivere non è il raggiungimento di qualcosa pensato fuori e lontano; ma è bere il calice della vita e battezzarsi nella vita. L’espressione “bere il calice” di vino, che è dolce quando è vino o mortale quando è cicuta, dice comunione di destino nel bene e nel male. L’espressione “essere battezzato”, ossia immerso, dice buttare se stesso dentro il perché misterioso in cui e per cui si vive. Non è un perché che, una volta spiegato, lo si può accettare razionalmente. L’esempio che viene incontro e aiuta a comprendere è l’innamoramento: non accade come una spiegazione, ma come un tuffo nel mistero degli affetti umani. L’uomo, oltre lo strato che egli misura con la ragione, è uno strato profondo che comunemente chiamiamo cuore. A quelle strato egli attinge immergendosi.

L’espressione più frequente nella bocca di Gesù è: “il regno dei cieli” in Matteo, oppure “il regno di Dio” in Marco e Luca. Ovviamente le due espressioni si equivalgono. L’attuazione del “regno dei cieli” o del “regno di Dio” è l’innamoramento di Gesù. L’apostolo Paolo ci ha descritto il regno di Dio, con queste parole: “Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito”. Innamorato dellla giustizia, pace e gioia, egli vi entra e vi conduce dentro superando la barriera del bene e del male. Vi entra e vi conduce dentro nello Spirito. Lo Spirito è perdono e risurrezione. C’è un’altra parola adatta per dire la dedizione integrale di sé; questa è: “voto”! Ossia, è votare se stesso a un sogno, a una visione, a una speranza in cui buttarsi dentro e immergersi completamente. Con una espressione impopolare: morirvi dentro.

Per Gesù, l’uomo che si domanda sul suo futuro, compreso quello dopo la morte fisica, ha un solo modo vero per rispondersi: buttarsi dentro, al punto che la domanda si dilegua man mano ci si immerge! Il darsi completamente, che scioglie la domanda, è la risposta alla domanda. Mi chiedo perché io sia cristiano e sacerdote. La risposta vera che mi posso dare è una sola: Mi immergo dentro e mi sento a casa mia, al punto che la domanda non ha più voce. Come chi sposa una donna o un uomo: Perché? L’immersione vicendevole, che si fa maternità e paternità, è l’unica risposta. Lo sciogliersi dell’uomo nella domanda e della domanda nell’uomo avviene contemporaneamente. Il termine “voto” è familiare anche alla religiosità buddista.

“Chi vuole diventare grande fra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”. Con queste parole Gesù riportò la calma tra i dodici apostoli indignati contro Giacomo e Giovanni, che avevano scavalcato i condiscepoli nel chiedere per sé i primi due posti. Però, che brutto, se quel diventare schiavo di tutti fosse una speculazione per ritrovarsi poi al primo posto in paradiso! E che illusione! Perché il paradiso con il primo posto separato dagli altri non c’è. E’ arduo capirlo in questa epoca in cui ferve la concorrenza per il primo posto! L’unica via è buttarsi e immergersi. L’immergersi purifica la brama di emergere. E’ mai nato un seme che non si immerge?

Alcuni giorni di “vacanza” Vangelo e Zen

Nel periodo 16 – 30 agosto la Villa Vangelo e Zen accoglie volentieri chiunque desidera trascorrervi alcuni giorni delle sue vacanze nella pratica Vangelo e Zen, nello studio di un testo Zen (Genjõkoan) e del Vangelo (Giovanni capitoli 5,7,8), nel lavoro del giardino, nella fraternità e nel riposo. Ogni giorno viene chiesto il contributo spese di Euro 30,00. Informazioni e iscrizioni Tel 0362.300350/338.1011101

Riporto l’annuncio già pubblicato nella lettera della settimana scorsa.

Non pochi di voi, constatando l’insolito mio silenzio di 3 settimane, hanno inviato messaggi per indagarne il perché, anche con un po’ di preoccupazione. Semplicemente è avvenuto che in data 30 giugno ha avuto luogo il mio trasloco da Via Pattari 6 (Milano). La preparazione e soprattutto la rimessa a posto delle cose ha tenuto me e alcuni amici in grande fervore di cose da fare. A trasloco finito, si è poi aggiunta un’avaria al mio computer. A questo punto la domanda è: Dove hai traslocato? Questo luogo ha tre angoli.

  1. La Cappellania giapponese ha la sua sede nella chiesa dietro il Duomo (P.zza Duomo 18), dove si celebra l’eucaristia e si tengono i corsi di Vangelo in giapponese. Nell’ufficio interno della chiesa ho traslocato i libri e quanto concerne l’attività della Cappellania.

  2. I miei impegni in Milano chiedono per me una stanza dove poter riposare la notte. Mi è venuto incontro la parrocchia di San Babila (Corso Venezia 2/A), offrendomi un monolocale che riserva ai sacerdoti di passaggio. In cambio mi è stato chiesto un contributo nell’ascolto delle confessioni. Sono molto grato di questa disponibilità. La vicinanza al Duomo facilita molto i miei impegni di Cappellania giapponese.

  3. Ma il trasloco più consistente fu alla Casa Vangelo e Zen di Desio, Via Achille Grandi 41. Lì hanno trovato casa gli sgabelli, le sedie, il tavolo e gli elettrodomestici. Riccardo ha messo a disposizione il suo camioncino, coinvolgendovi due robusti immigrati. Grazie di cuore.

Alcune comunicazioni:

  • cambio del numero telefonico fisso
    cessa il numero 02.80582267 e nasce il nuovo numero 0362.300350 (collocato nella Casa Vangelo e Zen di Desio). Il cellulare rimane quello di sempre: 338.1011101
  • indirizzi per la posta
    il nuovo indirizzo di Desio è “ Vangelo e Zen, Via Achille Grandi 41, 20039, Desio, Monza-Brianza”.

    Anche il vecchio indirizzo “Cappellania giapponese, Via Pattari 6, 20122, Milano” rimane valido. La posta mi viene recapitata ogni qual volta mi reco in Cappellania.

  • orario di massima settimanale degli impegni che coinvolgono il sottoscritto
    • lunedì-mercoledì prevalentemente a Desio: accoglienza, pratica Vangelo e Zen, studio, lavoro, fraternità
    • giovedì in Cappellania (vedi sotto)
    • venerdì in Duomo: sacramento del perdono e dialogo sulla fede 7.00-10.00; 12.00-15.00 Idem in San Babila 16.30-18.30
    • sabato a Desio: 9.00-12.30 Vangelo e Zen; 14.30-17.00 corsi interculturali; 18.00 Eucaristia vigiliare
    • domenica in Cappellania: 11.00 preparazione, 11.15 celebrazione eucaristica
  • orario dettagliato del giovedì in Cappellania
    • 9.00-12.00 e 14.00-18.00 apertura della chiesa dietro il Duomo (Santa Maria Annunciata in camposanto). Chiunque può entrare per sostare in meditazione e preghiera, e per un dialogo con il sacerdote
    • 18.00 meditazione comunitaria sul Vangelo della domenica precedente
    • 19.00 Eucaristia
    • 20.00 corso biblico in lingua giapponese
  • Nessun tag per questo post.

Lascia una risposta