Sab 28 Nov 2020 Scritto da Pierinux Commenti disabilitati su . . . riposatevi un po’ . . . 28/11

Sabato 28 novembre

il momento dello Zazen

prima dello Zazen

Kaneko Misuzu fu una poetessa giapponese che visse solo 27 anni (1903 – 1930). Mamma di una bambina, il marito violento divorziò e le sottrasse la figlia che amava moltissimo. Passò gli ultimi anni della vita a comporre poesie per la sua bambina che non poteva vedere. (cfr. Wikipedia: Kaneko Misuzu). Infine si tolse la vita, ma le sue poesie hanno portato tenera gioia

a tanti bambini del mondo.

Traduco la poesia dell’ape e Dio riportata al lato in giapponese. .

L’ape è dentro il fiore
il fiore è dentro il giardino il giardino è dentro il recinto il recinto è dentro la città
la città è dentro il Giappone il Giappone è dentro il mondo il mondo è dentro Dio quindi, quindi, Dio
è dentro la piccola ape.

L’ape fa Zazen in Dio. Dio fa Zazen nell’ape:

mi seggo in Zazen…

Il momento dell’ascolto del Vangelo (Gv 14, 18 – 20)

“A me, Tommaso, questo Vangelo parla di Gesù che vediamo con gli occhi della fede ”

“Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”

Accade nella vita che all’improvviso si risvegli in noi il ricordo di un’esperienza del passato che avevamo del tutto dimenticata. E si risveglia nitida, dettagliata, autorevole. Una, due, tre e tante volte gli incontri, in cui l’io di ciascuno di noi ha fatto la parte del regista e del padrone, si sono ben presto dileguati nell’inconsistenza.

Poi, eccoli risorgere senza che il nostro io li abbia richiamati; piuttosto sono loro che richiamano l’io di ciascuno di noi a risvegliarsi. E quei risvegli avvenuti tempo dopo, gratuiti, inondano di fiducia e di riconoscenza il nostro cammino. Anche mentre noi dimenticavamo, o forse avevamo deviato per vie traverse, in realtà eravamo ricordati, attesi, abbracciati. Camminavamo sempre dentro il pancione della grande vita, anche chi, smarrito, la sua vita avesse reciso. “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi” (Gesù)

la preghiera

“Fuori di Dio non sono, né Dio fuori di me: Io suo splendore e luce, egli il mio ornamento” “L’anima è un cristallo, la Divinità il suo splendore, il corpo in cui vivi è scrigno d’entrambi” “L’abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l’abisso di Dio: dimmi, quale è più profondo?” (Silesio “Il pellegrino cherubico” Edizioni paoline)

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